"Non so davvero se fra cinque anni stamperemo ancora il Times e volete sapere una cosa? Neanche me ne importa" - ha detto l'editore del NYT qualche tempo fa. C’è internet e la transizione dalla carta alla pagina web è già in atto.
Avevo messo da parte le considerazioni sull'argomento quando, proprio ieri, cercando il significato di una certa parola, noto un nuovo messaggio sulla pagina del dizionario web:
"Molti ci scrivono ponendo questa domanda. Il dizionario della lingua italiana "xxxxxxx", uscito di catalogo nella sua forma cartacea, è sempre consultabile online, un collegamento alla fine di ogni lemma permette la navigazione da e per il presente dizionario sinonimico".
Ed è proprio così, il dizionario non verrà più stampato e, per quanto non ne sentissi l'esigenza, non potrò mai acquistarne una copia reale. E' davvero un passaggio epocale... penso all'ultima lettura del significato di un lemma su un vocabolario di carta e... niente... troppo tempo fa. L'universo di carta contenuto in un mattone stampato non merita più di essere utilizzato, non ha pubblico,è stato licenziato dal reale per diventare un foglio dati virtuale. Un foglio che non può essere sottolineato nè scarabocchiato da annotazioni. Il fascino della carta e del suo profumo sembra avvicinarsi al vinile e al vintage-glamour per collezionisti e romantici gonfi di nostalgia.
Eppure le considerazioni non si esauriscono qui, penso che il dizionario cambi così in fretta e che non abbia più confini atti a racchiuderlo perchè non si può più parlare di francesismi o di prestiti linguistici: la lingua è diventata davvero più complessa rispetto al passato.
Ma questa riflessione positiva si insanguina se penso al mancato consumo linguistico e all'inutilità, se non per gli operatori del settore, di consultare il dizionario italiano. Pochi usano ancora questo mezzo dèmodè e pochi dubitano su possibili trascrizioni o significati delle parole. Continuo la mia ricerca, sembra una parolaccia, digito "misoneismo" e attendo il risultato. Una lingua senza confini ha bisogno di una curiosità altrettanto sconfinata per essere posseduta e utilizzata con forza.